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Trekking in solitaria per ristabilire l’equilibrio

di Gennaro - Sviaggiati -

Trekking in solitaria per ristabilire l’equilibrio

Ogni giorno dobbiamo affrontare salite, spesso lo facciamo inconsapevolmente perché ci siamo abituati, ma quando arrivano quelle dure incontriamo la difficoltà vera. Se ci focalizziamo sull’obiettivo il traguardo lo raggiungiamo altrimenti rimaniamo nella bolla del ‘non so cosa fare’ ed è ancora più dura uscirne. La mia sfida? Trekking in solitaria per ristabilire l’equilibrio.
Chi ci segue da tempo lo sa che Virginia è celiaca e dal suo problema ha trovato la forza di migliorarsi e conoscere nuovi cibi, non si è arresa anzi è diventata un punto di riferimento per i tanti celiaci in Italia con il suo blog celiachiamocongusto.it.

La sfida – Trekking in solitaria per ristabilire l’equilibrio

Io Gennaro, soffro di ipertensione dovuta sicuramente ad una vita che non mi appartiene. Meglio dire, avevo un sogno lavorativo che si è realizzato ma lo stesso è diventato il problema. Ma bisogna continuare e allo stesso tempo tenerselo stretto. Cambiare con la speranza a 40 anni, fare il salto nel vuoto è troppo difficile, anche se il desiderio di rischiare c’è. L’unico modo per ristabilire l’equilibrio è farsi trasportare dalle emozioni ed inseguire i propri sogni. Il mio è viaggiare a più non posso e con poco, ne sono fiero e mi fa stare bene.

Nell’ultimo periodo ho dovuto affrontare un piccolo intervento improvviso. È andato bene, fortunatamente. In questa settimana un altro problema di salute dovuta all’ipertensione. E cosa fare per ristabilire l’equilibrio? Non mi sono chiuso lasciandomi cadere nell’imbuto ma ho cercato di uscirne il prima possibile. Ed eccomi qui, ho dedicato 3 giorni a me stesso a praticare trekking immerso nella natura, tutto solo.

A dire il vero dal secondo giorno mi ha fatto compagnia il bastone, l’ho chiamato Libertà. Sì, per giustificare il senso che sto provando, qualcuno potrebbe dire di solitudine ma non è così. Non sono solo, con me c’è Libertà, qualche animale e la natura che con i suoi suoni mi fa tanta compagnia.

Il percorso

Il percorso che ho scelto di fare è stato improvvisato.

1 tappa Tossignano e la valle del Gesso per sfidare le dure salite e godersi il momento.

2 tappa Monte Battaglia per ripercorre la storia che non va dimenticata, un momento da dedicare a chi ha dato la vita per Noi.

3 tappa Moraduccio per rilassarsi presso la cascata e visitare il borgo abbandonato di Castiglioncello.

Sono stati tre giorni intensi di cammino, km macinati tanti, ma la soddisfazione di raggiungere ogni giorno l’obiettivo è qualcosa di stupendo. La pressione magicamente è ritornata normale raggiungendo l’equilibrio che tanto desideravo. È bastato uscire dallo stress di tutti i giorni per riprendermi.

Durante il percorso, con il peso dello zaino e la fatica delle salite, mi sono chiesto più volte se sono felice. La risposta è sì. Tre giorni in cui ho abbandonato tutti i pensieri negativi, sono uscito dallo stress quotidiano, aprendo la strada alla felicità della libertà.

Oggi giorno il lavoro è importante e con i tempi che corrono meglio non mollare ma non bisogna farsi catturare e imprigionarsi come ho fatto io, ora mi ritrovo a convivere con l’ipertensione. Cercate il vostro equilibrio, inseguite sempre i sogni, non chiudetevi ma chiedetevi cosa volete dalla vita. La felicità dopo tutto è dietro l’angolo ad aspettarvi e la si può trovare a qualsiasi età.

  • trekking presso Moraduccio min
  • Tossignano siamo in cima min
  • Su sul Monte Battaglia min
  • Nel bosco presso Monte Battaglia min
  • Monte Battaglia scaled min

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