Marocco cosa vedere a Tangeri
Ci sono luoghi a cui non si da molta importanza, vengono sottovalutati, non se ne parla molto. Ci sono posti stupendi ma non vengono presi in considerazione. Si pensa…ma lì cosa andiamo a fare? Sicuramente non ci sarà nulla da vedere.
Per fortuna che a noi piace esplorare ed avventurarci in viaggi nel viaggio. Andare in Marocco era in programma per un prossimo futuro ma Tangeri non rientrava nemmeno in quei piani. Mai a pensare che dopo aver organizzato un viaggio in Spagna, precisamente a Malaga, ci saremmo ritrovati anche lì.
Tutto nasce dal mix della casualità e della nostra pazzia mentre guardavamo google maps, ci diciamo… che ci vuole… è vicina. Tangeri con il traghetto è un’attimo, ed eccoci qui.
Come ci siamo organizzati
Da Malaga bisognava arrivare a Tarifa per imbarcarsi, quindi significava noleggiare un auto oppure con i mezzi di trasporto pubblici e i tempi si sarebbero prolungati.
Noi volevamo fare tutto in giornata, questa la nostra missione. Quindi non riuscendo a trovare una giusta soluzione ci siamo affidati a getyourguide che metteva a disposizione un tour con partenza da Malaga. Siamo sinceri le recensioni del tour non erano positive ma ci siamo comunque affidati.
Sorpresa delle sorprese la guida a disposizione era un italiano di origini sarde, oltre ad essere preparatissimo è stata la nostra guida privata visto che eravamo gli unici italiani del gruppo, fantastico.
La nostra avventura per Tangeri
Incontro al punto di ritrovo di Malaga e partenza alle ore 5.30 del mattino, lo sappiamo è prestissimo ma noi siamo abituati a questi orari. Durante il percorso il bus si ferma in vari luoghi lungo la costa del Sol per prendere tutti i partecipanti con arrivo alle ore 09.00 a Tarifa.
Qui, secondo noi la parte più noiosa del viaggio. Compilazione visti, lunga coda per i controlli doganali, imbarco e di corsa a fare una nuova fila per far timbrare il passaporto. L’attraversamento dello stretto di Gibilterra dura un’ora circa ma essendo il Marocco un’ora dietro praticamente si azzera.
Tour di un giorno a Tangeri
Il nostro tour inizia con un giro veloce in bus per le vie di Tangeri che per l’occasione si è dipinta di rosso. Le bandiere del Marocco sono ovunque ma non sono per noi ma per il Re in visita, qui ha la sua residenza estiva.
Tangeri, la città bianca, un tempo veniva chiamata la città degli stranieri e forse per questo è molto aperta e si differenzia dal resto del Marocco. A dimostrazione dell’influenza di diverse etnie, si distinguono i quartieri italiano, spagnolo, francese, portoghese e americano.
Tangeri è una città grande, emblematica, tra le più belle del Marocco, un mix di culture diverse ma non molto conosciuta almeno per noi italiani.
Cosa siamo riusciti a vedere in un giorno:
- Gran Socco (Grand Souk), il cuore della città, è una piazza irregolare animata ogni giorno da molte persone. Se la visitate come noi il giovedì, il giorno del mercato, vi troverete catapultati in una folla variopinta e dal profumo di spezie nell’aria. Noterete le donne del Rif che aggiungono con i loro scialli note di colore nell’ambiente e sarete presi d’assalto dai venditori ma tranquilli ci farete l’abitudine. Nel caso vorreste comprare qualcosa parola d’ordine è: trattare sempre.
- Giardini Mendoubia (Jardin de La Mendoubia), vicino al Gran Socco qui troverete un albero Banyan di oltre 800 anni, una pianta sempre verde.
- La Medina, la città vecchia è un labirinto di vicoletti dove si vende di tutto, ci si immerge in un luogo di altri tempi. Colori e profumi dominano rendendo il tutto un luogo bellissimo e caratteristico. Non a caso diversi artisti e scrittori sono rimasti affascinati dalla vita di questi vicoli come ad esempio Mark Twain, William Burrough, Paul Bowles. All’interno della Medina sorgono punti di interesse come la Grande Mosquée de Tanger, il Tangier American Legation Museum ( Museo e centro culturale presso la Delegazione americana con mostre sull’edificio, opere d’arte e molto altro) il Lorin Foundation Museum ( Museo in ex sinagoga con mostre d’arte e di storia culturale della città.) e la piccola piazzetta Petit Scocco luogo di incontro dove potersi fermare ad un cafè e ammirare questa atmosfera ricca di colori, sorseggiando il famoso tea caldo alla menta. Impossibile rinunciarvi.
Da fare… un giro nei bazaar per scoprire il loro artigianato e i segreti sui tipi di tappeti famosi in tutto il Mondo e l’olio di Argan considerato l’oro del Marocco.
Nel tour era compreso anche il pranzo tipico della loro cucina in un locale della Medina. Per intolleranze chiedete alla guida o fatelo presente alla prenotazione del tour, noi sul senza glutine non abbiamo avuto problemi.
Nei dintorni di Tangeri
Oltre alla visita alla pittoresca Tangeri il tour ci ha guidato fino a Capo Spartel dove l’Oceano e il Mediterraneo si incontrano dando vita ad uno scenario mozzafiato.
Dalla terrazza del faro a picco sul mare davanti a noi si apre il panorama con le coste della Spagna li in fondo.
Qui le spiagge bianche chilometriche ci fanno da contorno fino alle Grotte di Hercules, luogo non solo stupendo ma anche di grande importanza archeologica. In realtà la grotta è una con due aperture, lato terra e lato mare. Più leggende ne accrescono il fascino, secondo la mitologia furono la dimora di Ercole, altra invece narra che era rinchiuso come prigioniero e per fuggire diede un pugno alla parete lato mare dando alla fessura la forma dell’Africa.
Infatti la grotta viene chiamata anche la mappa dell’Africa, il momento migliore per visitarla è al tramonto con il sole che cala sull’Oceano, con i suoi colori spettacolari.
Altra cosa da fare è provare l’emozione di salire su un cammello, precisiamo in Marocco non ci sono cammelli ma dromedari cioè con una sola gobba.
Perchè andarci?
Solo recentemente i turisti stanno scoprendo questi luoghi magici, sia Tangeri e i suoi dintorni.
Un solo giorno ovviamente non basta per visitare il tutto ma a noi è riuscito ad emozionare nonostante la frenesia e la stanchezza che si accumula.
Non avevamo grandi aspettative, siamo andati spinti solo per la vicinanza dalla Spagna ma vi assicuriamo che ci è entrata nel cuore.
Il loro modo di fare spartano, l’insistenza a venderti qualsiasi oggetto, i colori, i tappeti, i profumi, il traffico e aggiungerei anche la poca cura igienica fanno di questi luoghi unici e ti rimangono per sempre dentro con la voglia di ritornarci.
Una città diversa, espansiva dove culture diverse si mescolano alla perfezione.
Un ricordo indelebile che ci porteremo sempre con noi è quello di un vecchietto con pochi denti che ci ferma per strada e chiede “italiani?” Noi un pò sorpresi e sulla difensiva rispondiamo “si”. Lui: passandosi il pollice sulla guancia fa “good, furbi, Roberto Baggio, Pizza” e iniziamo una breve conversazione fatta di gesti e mix di lingue.